Rossetti
Sguardo perso nel vuoto, lunghi capelli rossi, incarnato pallido: il volto senza tempo della Regina di cuori ritratta da Dante Gabriel Rossetti è quello di Elizabeth Siddal, la modella e pittrice con cui il maestro preraffaellita intrecciò una lunga quanto tormentata storia d’amore. Rossetti realizza il dipinto quando Elizabeth è già molto malata, dipendente dal laudano, la sostanza psicotropa con cui si toglierà la vita da lì a breve, consumata da un mal di vivere in cui Rossetti ha certamente avuto un ruolo di rilievo. Bidimensionale come una carta da gioco, ritagliata su un fondo dorato, intessuta di citazioni colte tratte dalla pittura rinascimentale, l’immagine di Elizabeth come Regina Cordium offre una splendida testimonianza dello stile di Rossetti all’inizio degli anni Sessanta. Di lì a breve il fondatore della confraternita dei Preraffaelliti avrebbe cambiato sensibilmente linguaggio, adottando uno stile più sontuoso ed esteticamente raffinato. L’opera pittorica e la biografia di Dante Gabriel Rossetti riflettono tutte le contraddizioni dell’età vittoriana, che vede contrapporsi alle severe regole morali promosse dalla regina, la condotta irregolare degli artisti della confraternita e la complessità iconografica e stilistica della loro ricerca, che si divide tra una profonda esigenza di rinnovamento del tema sacro e immagini femminili di conturbante sensualità.