Derain, Ritratto di giovane
André Derain, “personaggio tormentato, innamorato della forma e del colore”, come lo descrive Guillaume Apollinare in uno scritto a lui dedicato, è un artista complesso, che ha attraversato le avanguardie da protagonista, raccogliendo anche in vita un ampio successo.
La sua evoluzione non sempre lineare, che passa dal fauvisme alla fascinazione del primitivismo fino a un declamato ritorno all’ordine fa di Derain un artista talvolta contradditorio e discusso, ma sempre interessante. Dopo un esordio nelle schiere dei Fauves, infatti, Derain medita sulla lezione di Cézanne e sull’arte negra, due interessi che lo portano ad avvicinarsi a Picasso e Braque, pur senza lasciarsi completamente tentare dal cubismo. La sua pittura è caratterizzata, però, da una solidità costruttiva e da una certa severità di impianto, che lo avvicinano agli esempi della tradizione del passato, in una personale reinterpretazione della figurazione classica. I due Derain in mostra offrono uno splendido esempio della pittura plastica, volumetrica, scolpita nel colore di André Derain.