Cézanne

Cézanne
Come modello per questa litografia a colori Paul Cézanne sceglie un suo dipinto esposto nel 1877 alla terza mostra dell’impressionismo, la seconda e ultima a cui lui aveva partecipato. Egli realizza questa grafica per Ambroise Vollard, il suo mercante, che avrebbe dovuto pubblicarla con un suo autoritratto in un fascicolo dedicato ai pittori-incisori, progetto che in realtà non vedrà mai la luce. Nella scena sono presenti due dei temi iconografici preferiti dall’artista: i nudi nel paesaggio e la montagna Sainte-Victoire, il luogo-feticcio di Cézanne, davanti alla quale egli morirà, colto da un colpo apoplettico mentre la sta dipingendo. Nell’opera di Cézanne il vero subisce un’evidente rielaborazione da parte dell’intelletto, in un costante ripensamento sui motivi della pittura e le sue possibilità. Lontanissimo dalla lezione impressionista, che non è mai stata nelle sue corde, egli è stato uno straordinario precursore delle ricerche delle avanguardie del Novecento. La sua capacità di sintetizzare la realtà in forme geometriche, plasticamente scolpite nella linea e nel colore, la solidità delle figure, le volumetrie accentuate, il suo approccio innovativo e personale al concetto stesso di pittura e disegno hanno aperto momenti di riflessione fondamentali per le nuove generazioni, a partire da Picasso e Braque, che a Cézanne penseranno quando inventeranno la grammatica cubista.